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LA TECNICA DELL'AFFRESCO



Affresco
Battaglia di ponte Milvio - autore Giulio Romano.
Eseguito probabilmente su disegno del suo maestro Raffaello.
La pittura a fresco, comunemente conosciuta come affresco, viene chiamata così perché si esegue su un intonaco fresco, cioè appena steso e quindi saturo d'acqua.
Il colore viene completamente inglobato, nell'intonaco che asciugando, si combina con l'anidride carbonica dell'aria e forma il carbonato di calcio, acquistando, particolare resistenza all'acqua e al tempo.
affresco Pompei
Affresco di una casa a Pompei.

I colori sono costituiti solo da pigmenti, che non contengono fissativi, ma vengono mescolati al latte di calce e quando vengono stesi sulla malta, si compenetrano con il supporto, che li assorbe, creando un tutt'uno.
Una delle migliori caratteristiche di questa pittura è la durata nel tempo, molto maggiore della pittura a secco.
Nella pittura a fresco,
poiché l’intonaco assorbe immediatamente il colore, la lavorazione deve essere veloce ed eseguita senza errori, perché non è possibile apportare correzioni o ritocchi, se non a secco, cioè ad intonaco asciutto.
Per ovviare a questo problema, normalmente l'opera si realizza in piccole porzioni, provvedendo di volta in volta ad applicare l'intonaco sulla parte che deve dipingere.

TECNICA AFFRESCO

La tecnica pittorica è relativamente semplice, dal punto di vista della spiegazione, ma come esecuzione, necessita di una grande maestria ed esperienza. Vediamo quali sono le fasi principali di esecuzione.
Dopo aver realizzato tutti i disegni preparatori e anche quelli in scala reale, occorre definire e studiare in modo preciso e dettagliato i chiaroscuri ed i colori e la successione delle fasi. Bisogna aver bene in mente quali saranno le parti da dipingere prima e quali dopo. Decidere i colori da usare ed ogni altro particolare. Tutto deve essere predisposto per evitare dubbi, ripensamenti ed incertezza in fase di esecuzione.
Per prima cosa bisogna procedere al rivestimento del muro, che avviene in tre fasi: rinzaffo, arriccio e tonachino. Prima dell'ultima fase, occorre però riportare il disegno sulla parete. Ma vediamo i particolari.

rinzaffo1) RINZAFFO

La prima fase è la stesura sul muro del rinzaffo. Questo viene preparato con uno strato di calcina grassa e sabbia, si presenta molto ruvido e grossolano per permettere una buona adesione allo strato successivo. Questo strato, ha la funzione di rendere il muro regolare ed omogeneo.

2) ARRICCIO

In seguito viene disteso un secondo strato di intonaco più fino (arriccio) dalla superficie leggermente scabrosa ed arricciata, ruvida, ma meno irregolare del rinzaffo. Su questo strato, si esegue il disegno.

3) RIPORTARE IL DISEGNO SULLA PARETE

Quando l'arriccio è sufficientemente asciutto, ma non ancora secco, si riporta il disegno sulla parete. Vediamo quali sono i principali metodi.

Il disegno con il carboncino

Si può disegnare sulla parete con il carboncino, che è facile da correggere e cancellare. Ovviamente ci si può aiutare riportando sulla parete i punti principali con il metodo delle assi cartesiane o altro metodo e poi proseguire realizzando il resto a mano libera.

Il metodo dello Spolvero

Si esegue il disegno su un foglio della dimensione dell'opera che si vuole produrre, poi le linee vengono forate con una punta, si appoggia il foglio sul muro. Attraverso i fori, viene fatto passare un pigmento, come la polvere di carbone, contenuto in un sacchetto di garza chiuso, che lascia la traccia dei punti. Si toglie il foglio e con un pennello bagnato, si uniscono i punti per avere un segno continuo.

Incisione indiretta o ricalco

Si utilizza un foglio più spesso rispetto a quello da spolvero, si appoggia alla superficie e il disegno viene ripassato con uno stiletto metallico. La traccia che viene lasciata si evidenzia e si procede alla fase successiva. Questo metodo, non è però molto preciso e pulito ed il segno non è netto.
terra sinopia

La sinopia

Quando la fase precedente è stata ultimata, si procede con la sinopia.
La sinopia è una fase dell'esecuzione dell'affresco. Consiste nel disegnare con della terra rossa un abbozzo preparatorio per l'affresco. Si esegue subito dopo l'arriccio. Il nome deriva da una località sul mar nero (Sinope) dalla quale proveniva la terra rossa usata nel procedimento. Si spolvera quindi per eliminare il carboncino, si rafforzano e si completano i tratti della sinopia, sempre con terra rossa.

TONACHINO

tonachino4) Si applica quindi l’intonaco o tonachino che è lo strato che riceverà il colore: questo strato (sabbia fine, polvere di marmo e calce) fine e trasparente, viene tenuto umido per tutto il tempo della pittura. Si stende l'intonaco sulla porzione di superficie, che il pittore pensa di poter dipingere in breve tempo (massimo 1 giorno) per evitare che asciughi. Su questo strato, il pittore ripassa con un pennello, il disegno della sinopia (che si intravede attraverso l'intonaco). Quando il pezzo è stato ultimato, si procede a stendere il tonachino su una porzione contigua e si dipinge quest'altro pezzo. Si prosegue così fino a quando tutta l'opera è ultimata.

5) LA FASE PITTORICA

Occorre avere a portata di mano tutto l'occorrente, compresi contenitori d'acqua per lavare i pennelli.
Chi si accinge a fare questo tipo di lavoro, deve aver fatto precedentemente delle prove e quindi sapere come variano le tonalità dei colori mescolati con la calce quando asciugano. Preparare in anticipo tutti i colori e le tinte che si intendono usare, per non perdere tempo in fase di esecuzione.
Tenere presente che quando asciugano i colori chiariscono. Anche il fondo della calce che e grigio chiaro quando è bagnato, diventa bianco quando asciuga ed anche questo contribuisce ad alterare la tonalità dei colori.
Iniziare il lavoro dall'alto per poter riprender eventuali sbavature ed evitare che sporchino la parte finita.
I colori per affresco devono essere fatti con pigmenti compatibili con la calce, poiché non tutti i pigmenti si possono usare. Le tinte disponibili sono molte, tuttavia si usano soltanto colori minerali in quanto la calce "brucia" quelli organici e vegetali.
I colori diluiti in acqua devono avere una precisa consistenza: se sono troppo liquidi mancano di potenza, se troppo densi non si compenetrano bene.
Si consiglia di scegliere dei pennelli poco costosi poiché la calce li consuma rapidamente. Per alleviare il problema, lavarli molto spesso con acqua pulita e sapone.

6) CARBONATAZIONE

Quando l’intonaco prende consistenza, cioè non è più molle anche se ancora umido, si procede con la pittura e quindi si dipinge la porzione con i colori. La calce, si combina con l'anidride carbonica dell'aria e forma il carbonato di calcio (che è insolubile), che salda fra loro i granelli di sabbia della malta ed i pigmenti di colore, che così indurisce e acquista resistenza. Questo processo chimico si chiama carbonatazione ed è quello che rende l'affresco una delle pitture più stabili e resistenti nel tempo. La carbonatazione è quindi un processo chimico, naturale, che inizia dallo strato più esterno, cioè quello a contatto con l'aria e questo rende il tempo disponibile per la realizzazione della pittura ancora più brevi. Ovviamente anche la situazione ambientale influisce sui tempi di asciugatura dell'intonaco.

7) DIPINGERE L'AFFRESCO PER PORZIONI

Con lo stesso procedimento si dipingono le altre porzioni dell'opera.

NOTE

- Esistono altri metodi o semplici varianti sul modo di riportare il disegno sul muro prima di eseguire la pittura.

- Risulta evidente la difficoltà di esecuzione di un dipinto con questa tecnica. Il pittore deve avere molto chiaro in mente l'opera completa da eseguire, la cromaticità, la luce dell'insieme e molto altro, anche se la dovrà eseguire a pezzi. Solo alla fine potrà contemplare rendersi conto del risultato e potrà apportare solo piccole correzioni o ritocchi.

- La preparazione dell'intonaco è essenziale per evitare che si sgretoli nel tempo e quindi per una buna conservazione e per la riuscita dell'opera.

- L'intonaco deve essere lisciato perfettamente e con la giusta pressione per aumentarne la resistenza.

RITOCCO


Per ritocco, in generale, si intendono le piccole correzioni o modifiche, che vengono apportate all’opera d’arte quando questa è stata ultimata.
Se si riscontrano difetti dovuti all'applicazione dei colori, si deve grattare via con la spatola la parte da riparare. Si ricostruisce quindi la superficie livellandola perfettamente con la spatola, quindi si ridipinge la parte. Ovviamente si possono fare solo piccole e poche riparazioni e devono essere eseguite con molta cura. Se si riscontrano grossi difetti o il risultato non è soddisfacente è consigliabile rimuovere tutto l'intonaco della parte interessata e rifarlo completamente.
Nella pittura a fresco, a fine lavoro, l'intonaco è asciutto e questa tecnica non prevede l’uso dei colori fissati a secco, tuttavia, non potendo fare altrimenti, molti pittori hanno l’abitudine di correggere il dipinto con colori a calce o tempera con la tecnica a secco.