L'angolo dell'ARTE | Alfredo Ossino |
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ANTONELLO DA MESSINAIl pittore siciliano Antonello da Messina fu l'artista che più di ogni altro, seppe sintetizzare il rinascimento italiano con le nuove tendenze pittoriche che provenivano dal resto d'Europa. Egli è inoltre considerato un grande maestro, perchè eccelse nell'uso della prospettiva e nel modo sublime in cui riusciva a raffigurare i suoi soggetti, descrivendone in modo sublime le caratteristiche. Antonello visse nel quattrocento, epoca umanistica, nella quale l'uomo riprende coscienza di se dopo gli anni bui del Medioevo. Egli riesce a raffigurare su supporti di piccole dimensioni figure maestose, dotate di espressioni magnetiche ed anche a mettere in risalto, con rara maestria, i piccoli particolari dello fondo. Purtroppo sulla sua vita, ci sono pervenute poche notizie e molte delle sue opere sono andate perdute. Ma sebbene ci siano pervenuti solo una cinquantina di quadri autografi (circa il 20% della sua produzione), la sua pittura è considerata grande ed immortale. Pensiamo quale sarebbe il giudizio, se ci fosse nota tutta la sua vita e le sue opere. |
VITA e OPERE DI ANTONELLO DA MESSINA Antonello da Messina - Annunziata Antonello da Messina - Cocifissione - 1455 Antonello da Messina - Cristo alla colonna o Cristo deriso - 1475 / 1479 Antonello da Messina - San Sebastiano Antonello da Messina - Ritratto A Napoli, in quel periodo regnava Renato I il Buono, uomo dalla cultura internazionale, amante dell'arte ed ammiratore della pittura fiamminga, della quale possiede opere importanti. Antonello, quindi vive in un ambiente culturale molto vivace, dove le influenze spagnole e provenzali si intrecciano con quelle fiamminghe. Successivamente Antonello da Messina viaggiò nel nord Italia, in particolare a Venezia, dove la sua pittura influenzò il rinascimento veneziano. Ma a sua volta, egli fu influenzato dall'opera di Piero della Francesca. Il pittore mostrò una grande capacità di recepire tutti gli stimoli artistici delle città che visitava, e a sua volta, offriva importanti contributi, che spesso arricchivano le scuole locali. A Venezia, in particolare, rivoluzionò la pittura locale, la sua pittura tonale venne ripresa da tutti grandi maestri e caratterizzò il Rinascimento veneto. In uno dei suoi primi dipinti del 1455, La Crocifissione, Antonello da Messina trasporta l'azione in un ambiente siciliano immaginario ma vero.
Da sempre, egli fu infatti un artista con una forte personalità, ma sempre attaccato alla sua terra.
Nel 1457, Antonello da Messina ebbe la prima commissione come maestro autonomo:
un gonfalone per la confraternita di San Michele dei Gerbini a Reggio Calabria. Negli anni successivi Antonello si recò a Roma, in Toscana e nelle Marche.
Qui sicuramente vide le opere di Piero della Francesca, dalle quali colse la monumentalità e
la capacità di organizzare lo spazio secondo le regole geometriche della prospettiva lineare.
Nel 1474 circa si recò a Venezia, dove venne in contatto con la pittura di Giovanni Bellini. Del 1475 è l'Ecce Homo. Dello stesso anno sono: La Crocifissione, il Ritratto d'uomo, la Pietà, il Condottiero e un altro Ritratto d'uomo. Tra il 1475 e il 1476 eseguì la Pala di San Cassiano, con un impianto solenne e con effetti di luce, che rendono le figure molto naturali. Il dipinto è ora parzialmente mutilato e si trova a Vienna. Nel 1476 dipinse il San Sebastiano, dove l'impianto prospettico e sopratutto il pavimento portano lo sguardo verso il fondo e i morbidi contorni del santo inseriti in un paesaggio, popolato di piccole figure. Nel 1476 ritornò in Sicilia e realizzò l'Annunciata di Palermo. Nello stesso anno dipinse il Ritratto d'uomo, detto Ritratto Trivulzio, dove l'incarnato si abbina armonicamente al colore rosso della veste. Questo ritratto impressionò anche Galeazzo Maria Sforza, che invitò più volte, ma senza successo l'artista a Milano. Tra il 1476 e il 1478 Antonello dipinse la Pietà del Museo del Prado, inserita in un paesaggio con teschi e tronchi secchi che simboleggiano la morte, mentre in secondo piano la città e il verde della natura simboleggiano la Resurrezione. Il corpo del Cristo è reso naturalisticamente, sia nel costato sanguinante che nel volto sofferente a cui fa da contrappunto la bellezza idealizzata del volto dell'angelo. Antonello, morì a Messina nel 1479 e la sua tomba si trova nella chiesa di Santa Maria di Gesù Superiore. |