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Correnti Artistiche

GOTICO


Il gotico è una fase della storia dell'arte occidentale che inizia verso la metà del XII secolo in Francia, per poi diffondersi in tutta l'Europa e finisce, anche oltre il XVI secolo, per lasciare il suo posto all’architettura classica. Il gotico è un fenomeno europeo molto complesso e variegato, che ha interessato tutti i settori dell’ arte, portando grandi sviluppi anche nelle arti minori.
Il termine gotico, deve il suo nome ai goti, antico popolo germanico e venne usato per la prima volta per indicare questo stile artistico e architettonico dal  Vasari nel XVI secolo, come sinonimo di nordico, barbarico, capriccioso, contrapposto alla ripresa del linguaggio classico greco-romano del Rinascimento.

Originariamente fu quindi usato come connotazione negativa, ma nella seconda metà del Settecento, in Europa, si ebbe una rivalutazione di questo periodo della storia dell'arte e vi fu anzi, un vero e proprio revival (il Neogotico).

La pittura, fu influenzata con ritardo (30-40 anni), rispetto alle altre arti e fu merito soprattutto della scuola italiana.

Il Gotico nelle arti figurative e in particolare nella pittura si contraddistingue per l'interesse verso i valori umani. Come nella pittura bizantina, affronta temi religiosi, ma non più in modo ieratico, li inserisce nel mondo contemporaneo, fra le architetture gotiche e personaggi vestiti secondo la moda del tempo. I soggetti si fanno più reali, vogliono esprimere sentimenti umani. I colori sono in genere vivaci, la composizione è caratterizzata da una stilizzazione delle forme.
In Italia è Giotto che guida il rinnovamento della pittura e delinea i dettami del nuovo stile. Il centro della pittura gotica fu Siena, in particolare per merito di pittori come: Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, Ambrogio e Pietro Lorenzetti. Dall'Italia lo stile gotico si diffonde verso la fine del XIV secolo in Francia, ove si distinguerà dal Gotico italiano e dalla scuola senese, per l’accentuato gusto per la descrizione minuziosa dei particolari, con colori molto più vivaci e trattati con tecnica simile allo smalto. La maggiore attenzione è però riservata alle vetrate, che sono un elemento fondamentale del gotico francese.

Nella seconda metà del Duecento, lo scollamento tra vivacità narrativa e forza espressiva tra scultura e pittura giunse al culmine, per merito delle straordinarie novità introdotte dagli scultori. In una cinquantina di anni però i pittori seppero rinnovarsi, fino a recuperare spazialità, vivacità narrativa, figure credibili e ambientazioni architettoniche o paesistiche realistiche. La pittura ebbe anche il vantaggio di avere una committenza più ampia, per via dei costi più economici.

Dal romanico la pittura, aveva ereditato la diffusione delle tavole dipinte. I principali soggetti erano: Crocifissi sagomati, Madonne col Bambino, Raffigurazioni di santi.

Tra i maestri del Duecento italiano ci furono Berlinghiero Berlinghieri e Margaritone d'Arezzo, Giunta Pisano che sfiorò la creazione di uno stile tipicamente "italiano". Limite superato da Cimabue, il primo, secondo anche il Vasari. Nel cantiere della basilica superiore di Assisi si formò infine un nuovo stile occidentale moderno, con i celebri affreschi attribuiti a Giotto. Oltre alla scuola giottesca ebbe in seguito grande importanza anche la scuola senese (con maestri quali Duccio di Buoninsegna, Pietro e Ambrogio Lorenzetti e Simone Martini) e la scuola romana con Pietro Cavallini, Jacopo Torriti e altri.

Vetrate

Lo sviluppo della pittura gotica è condizionato dal rapido affermarsi dei sistemi costruttivi. Nelle nuove cattedrali le superfici vetrate sono ormai preponderanti rispetto a quelle in muratura e la necessità di decorare le pareti diventa quindi sempre più marginale. Le antiche e consolidate tecniche del mosaico e dell’affresco vanno quindi incontro ad un inevitabile declino. Nel frattempo, in contrapposizione si assiste al contemporaneo raffinarsi della pittura su vetro e la pittura su tavola. La pittura su vetro consiste nella realizzazione di vetrate colorate da applicare alle finestre e ai rosoni delle cattedrali. Essa costituisce uno dei prodotti più originali e caratterizzanti di tutta l’arte gotica.

La tecnica, allora non consentiva di ottenere lastre di grandi dimensioni e quindi ogni finestra doveva essere composta da più pezzi messi insieme. Furono quindi utilizzati vetri colorati uniti tra loro con cornici formate da listelli di piombo. Il tutto veniva infine inserito in un telaio di ferro e murato. Questa tecnica consentiva di ottenere figure di grande effetto.

Per dipingere le figure con colori che potessero far presa direttamente sul vetro, in Francia venne sperimentata la grisaille, una sostanza ottenuta da miscuglio di polveri di vetro e di ossidi ferrosi macinati e impastati con acqua e colle animali. Veniva spalmata sui vari pezzi di vetro da decorare e, una volta secca, aveva la particolarità di renderli opachi. Poi mediante uno stilo di legno si graffiava la grisaille riportando alla luce la trasparenza del vetro sottostante. Per fissare il dipinto era necessario ricuocere i singoli vetri in modo che la grisaille finisse di fondersi e amalgamarsi nella pasta stessa del vetro. Così facendo i contorni tracciati diventavano opachi, mentre le parti graffiate conservavano la trasparenza del vetro colorato.

Si assiste a una progressiva attualizzazione delle narrazioni sacre, nelle quali i personaggi delle sacre scritture appaiono vestiti con indumenti del tempo e i luoghi corrispondono a luoghi esistenti.

In Italia, diversamente dal resto d’Europa, l'affresco, e in parte anche il mosaico, continuarono ad avere una vastissima diffusione.