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Correnti Artistiche

INFORMALE

Questa denominazione, indica una parte dell'arte contemporanea che si sviluppò in Europa, America e Giappone negli anni 50 e 60, che comprende correnti, movimenti e artisti diversi. La caratteristica principale di questa corrente artistica consiste nell'abbandono di ogni schema e struttura significativa. La negazione nella pittura e nell'arte in genere della forma e di qualsiasi valore che presupponga il filtro della ragione fu il fine principale degli artisti che aderirono a questa corrente. L'espressione Informale comprende tutte le tendenze e correnti nate negli anni 40 e 50 (Action painting, Tachisme, Espressionismo astrattismo, ecc...).

Alberto Burri
Alberto Burri - 1961
Combustione plastica rossa - cm.32x31

Jackson Pollock
Jackson Pollock -
Tecnica mista, Tela, cm 30x40
Intorno al 1930 in quasi tutta l’Europa, si erano instaurati regimi totalitari che più o meno volutamente, esercitarono un'influsso notevole in campo artistico. In questo periodo, si incontrano tendenze opposte, ma che tutte riconducono ad un ritorno al figurativo. In Italia ad esempio si formano due fazioni artistiche, i Realisti che propongono un'arte impegnata nella realtà sociale del tempo e i Formalisti più autonomisti, che si rivolgono alle ricerche formali e stilistiche.

In america invece appare sulla scena artistica l'espressionismo astratto, che successivamente sarà definito Informale
La spinta che farà da propulsore a questo nuovo modo di intendere l’arte, che si discosta ovviamente da tutti i canoni usuali é la dichiarata disillusione nelle possibilità dell'arte.

Dal 1930 al 1950 il fenomeno della grande emigrazione di artisti europei verso gli Stati Uniti sposta il baricentro artistico da Parigi a New York. Intorno al 1950 il critico francese Tapié conia il termine "informale" e con esso intende una pittura prevalentemente astratta e priva di qualsiasi forma.

l rifiuto della "forma" era già presente nell'Arte Astratta, del Tachisme, dell'Espressionismo astratto, movimenti che ritraevano gli oggetti senza curarsi di rispettarne forme e colori, attingendo solo all'immaginazione dell’artista.

Gli artisti hanno creato opere estremamente diversificate e caratterizzate da pennellate e spessi strati di colore, lasciandosi guidare dall'improvvisazione e senza un qualsiasi valore formale.

Nell'astrattismo, l'opera viene costruita tramite l'organizzazione di forme, che però non imitano e prendono spunto dalla natura, ma nascono nell'immaginazione dell'artista. La corrente artistica informale, rifiuta quindi il concetto di forma e le opere si caratterizzano proprio per l'assoluta mancanza di essa, tanto che qualcuno l'ha definito la poetica della materia. Anche nell’arte informale ci sono delle componenti che si diversificano, soprattutto possiamo distinguere: l'informale gestuale e l'informale materico.

L'informale gestuale, viene anche definito «action painting» o pittura d'azione e coincide di fatto con l'espressionismo astratto ed è caratterizzato dall'azione spesso violenta dell'artista nell'atto del dipingere. Alcuni artisti stanno lavorando a questo un nuovo tipo di pittura, che privilegia la gestualità dell’artista, che assume tratti quasi eroici. Questo linguaggio stilistico incontrerà un grandissimo successo, sopratutto a New York, che negli anni successivi diventerà il maggiore centro di irradiazione delle nuove esperienze figurative.
I suoi maggiori rappresentanti sono: Jackson Pollock, Willem de Kooning e Franz Kline.
Con metodi e tecnologie diverse si ottengono immagini che si presentano come un caotico intreccio di segni e colori, senza alcuna forma reale e riconoscibile.

Intorno al 1945, in Europa, il pittore francese Jean Fautrier comincia ad inserire nei suoi quadri, materiali plastici che emergono dalla superficie del quadro, sconfinando dall'immagine bidimensionale a quella tridimensionale.

A questa nuova tipologia di pittura o per meglio dire composizione, sarà dato il nome di Informale Materico.
Altri pittori si cimenteranno in questo genere: Jean Dubuffet, Antoni Tápies e l'italiano Alberto Burri.