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Correnti Artistiche


ROCOCÒ


rococò stucchi
Stucchi di Giacomo Serpotta in Sicilia

rococò stile
Francois Boucher

rococò pittura
Francois Boucher

rococò architettura
Finestra in Austria

rococò
Stile pittorico che nasce in Francia intorno al 1720. Il termine Rococò deriva dal francese rocaille, il termine indicava le rocce artificiali, le pietre e le conchiglie che venivano usate per la decorazione di fontane, giardini e delle grotte ed è considerato un'evoluzione del tardo barocco.
Il Rococò si pone da un lato in contrapposizione al pesante plasticismo barocco, dall'altro in stretta continuità con la sua ricerca di ritmi dinamici, ma interpretata in chiave raffinata e leziosa. Evoca e rispecchia il gusto aristocratico della vita di corte, e si rivolge soprattutto allo spazio interno.
Le sue caratteristiche sono riconoscibili per la grande eleganza e la sfarzosità delle forme, le ondulazioni ramificate in riccioli giocosi, i lievi arabeschi floreali e l'utilizzo dei colori pastello.
Con delicatezza, grazia, eleganza, gioiosità e luminosità, si cerca di rappresentare il sentimento tipico della vita aristocratica libera da problemi e preoccupazioni. Essenzialmente si pone come elemento decorativo, ma coinvolge tutte le arti e da grande rilievo e importanza a quelle considerate minori, quali la ceramica o l'ebanisteria.

Sale e gallerie vengono arricchite, decorate con grande attenzione è la luce e i suoi effetti assumono importanza e diventano protagonisti. Gli ambienti vengono arricchiti con suppellettili di grande valore, le pareti e i soffitti vengono affrescate con paesaggi ideali ed arricchite con fregi di legno e stucco. Nei mobili prevale la linea sinuosa, bizzarramente intrecciata, con volute e riccioli dorati.

Oltre alla pittura, numerosi sono i campi di applicazione coinvolti:le decorazioni, l'arredamento, la moda e la produzione di oggetti, prevalentemente quelli usati all'interno delle case. L'architettura e la scultura, rimasero marginalmente contaminate, anche se furono realizzate opere di un certo pregio. Fu un periodo di rivalutazione e di fermento per decoratori, stuccatori, argentieri, ebanisti e creatori di mobili, di specchi, cornici, tessuti ed arazzi. Le superfici dei mobili venivano spesso impiallacciate e completate da intarsi in legni pregiati e materiali preziosi come bronzo, madreperla, tartaruga, marmo e avorio.

Nella pittura, i soggetti preferiti dagli artisti che seguono lo stile Rococò, sono gli ambienti raffinati delle corti, dei salotti dei nobili e della ricca borghesia. I personaggi sono ritratti in costumi eleganti, inseriti quasi sempre in atmosfere felici o di festa.

Dopo la Francia, lo stile si diffonde in quasi tutta l'Europa, anche se in Inghilterra viene considerato come il gusto francese per l'arte e gli inglesi non ne furono entusiasti. Pochi esempi si hanno infatti in Inghilterra, anche se l'argenteria, la porcellana e le sete ne furono fortemente influenzate.

La pittura paesaggistica è quella che si adegua, più facilmente, anzi quasi automaticamente al nuovo genere. Con il Rococò nasce, la pittura degli “attimi fuggenti”. Una pittura che non vuole raccontare storie, ma vuole comunicare emozioni e sensazioni, sopratutto di tipo mondano e di dolce vita come balletti, concerti, feste e spettacoli, battute di caccia. Una delle componenti di questa pittura fu il pittoresco, arte che rappresentava le immagini gradevoli e spesso particolari che la natura offre. Quasi tutte le scene rappresentano un paesaggio, dove sono quasi sempre presenti rovine di qualche edificio antico: una statua, un pezzo di colonna, un frammento architettonico. Questo perché, i resti antichi esercitano sempre un grande fascino che ci fa immaginare, sognare e ci dà la dimensione ed il senso del tempo. Le rovine e la natura, sono elementi che accostati, si contrastano e si esaltano a vicenda perché rappresentano l’eternità e la transitorietà.

I pittori che ne furono influenzati sono sopratutto francesi : Jean-Antoine Watteau, François Boucher, Jean-Baptiste-Siméon Chardin e Jean-Honoré Fragonard.
Nella pittura, il Rococò ebbe abbastanza successo in Italia e i maggiori rappresentanti di questo stile furono: Giambattista Tiepolo, Canaletto, Francesco Guardi e Bernardo Bellotto.
Nella scultura si distinsero Francesco Schiaffino, Nicola Salvi, Giovanni Marchiori, Giovan Maria Morlaiter e Antonio Corradini. La figura che emerse di più fu quella del siciliano Giacomo Serpotta, che con lo stucco crea una grandissima varietà di sculture singole ed in composizioni di raffinata e delicata fattura ed ingegnosamente inquadrate come fondali scenografici.

Il rococò non ebbe lunga durata e intorno al 1760 inizia la sua fine. Alcuni personaggi come Voltaire e Jacques-François Blondel muovono delle critiche alla superficialità e la degenerazione dell'arte e definiscono lo stile come incredibile miscuglio di conchiglie, dragoni, canne, palme e piante. Comincia il declino e negli anni successivi  viene rimpiazzato da nuove mode e dalla serietà dello stile Neoclassico.