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GUSTAVE COURBET

Joan Désiré Gustave Courbet fu un pittore di composizioni figurative e paesaggi, ma è conosciuto soprattutto come il leader del movimento realista. Egli sosteneva che la sua missione era la ricerca della verità, finalizzata ad eliminare le contraddizioni e le disuguaglianze sociali.
Il pittore per realismo, non intendeva però la perfezione del tratto e delle forme, ma la spontaneità e percezione immediata, che grazie all'osservazione diretta permette di ritrarre sia la natura, ma anche le sue imperfezioni. Egli ritrae la vita reale con tutte le sue bruttezze e le sue ingiustizie e sfida quindi l'accademismo. La critica lo accusa di aver deliberatamente adottato il culto della bruttezza, ma lui evidenzia i problemi sociali e le difficili condizioni di vita e lavoro delle classi disagiate.

OPERE DI GUSTAVE COURBET


Gustave Courbet - autoritratto
Autoritratto

Gustave Courbet - Bagnanti
Le bagnanti

Gustave Courbet - Spaccapietre
Spaccapietre

Gustave Courbet Le bagnanti
Sepoltura a Ornans

Gustave Courbet L'Atelier
L'Atelier - 1855

Gustave Courbet l'origine del mondo
L'origine du monde -1866

Courbet Donna con pappagallo
Donna con pappagallo (1866)

Courbet il sonno
 Il sonno

Courbet setacciatrice di grano
La setacciatrice di grano

Courbet la bagnante
Bagnante

BIOGRAFIA DI GUSTAVE COURBET


Jean Désiré Gustave Courbet nasce in Francia a Ornans il 10 giugno 1819, in una famiglia di ricchi contadini. Gustave frequenta la scuola ed è considerato un allievo irrequieto, ma mostra interesse per il disegno.
Nel 1837, su indicazioni della sua famiglia, Gustave si iscrive a legge, ma contemporaneamente segue, presso l'Accademia locale, le lezioni del pittore Flajoulot.
Nel 1839 Gustave lascia gli studi di legge e si trasferisce a Parigi, dove trova lavoro nello studio di Steuben e Hesse. Il giovane ha però uno spirito libero e indipendente e conseguentemente abbandona presto tutto, preferendo studiare e lavorare da solo. Si dedica così allo studio dei pittori spagnoli, francesi e fiamminghi, eseguendo copie nei musei cittadini.
Durante i primi dieci anni trascorsi a parigi, non vendette quasi nulla e dipendeva quasi totalmente dalla famiglia. Nello stesso periodo conobbe Virginie Binet, una donna della quale si hanno poche notizie, ma che divenne la sua compagna e gli diede un figlio nel 1847.
Nello stesso periodo Courbet frequenta il poeta Charles Baudelaire, Pierre-Joseph Proudhon, Jules Champfleury e Max Buchon, suo cugino e amico d’infanzia.
Il gruppo si riuniva e discuteva di una poetica artistica e letteraria animata dall’intento di descrivere la vita quale effettivamente è, ma anche delle istanze sociali del momento. La nuova teoria, fu definita con il termine di Realismo.
Tra le prime opere di Gustave Courbet ricordiamo :Autoritratto con cane (1842), Uomo disperato (autoritratto), Uomo ferito (1844), Lot e le sue figlie (1844), 1844-45, L'uomo con la pipa (1846).

Nel 1847 Courbet si reca nei Paesi Bassi e rafforza la convinzione che i pittori devono ritrarre la vita reale, come avevano fatto Rembrandt e gli altri maestri olandesi. Tra i suoi primi dipinti vi sono due autoritratti, uno con il suo cane e l'altro con la pipa in bocca.

Nel 1848, aveva partecipato al "Salon", ma solo poche opere erano state accettate, tuttavia un commerciante olandese gli compra due opere e lo incoraggia.
Nel febbraio del 1848, il re Luigi Filippo abdica e nasce il governo repubblicano e il comitato di selezione del "Salon" viene sciolto. Courbet coglie l'occasione, presenta e riusce a esporre, ben 10 dipinti che riscontrano subito una buona accoglienza. Nel 1849 il comitato di selezione del "Salon" viene nuovamente formato, ma i tempi erano cambiati e vengono accettate altre 7 sue opere, tra le quali Dopo pranzo a Ornans che vince una medaglia d'oro e viene acquistato dal governo.
La medaglia d'oro dà al pittore la libertà di esporre al "Salon", senza passare dal vaglio della giuria.

Nel 1850 Gustave espone l'enorme dipinto Funerale a Ornans. Il quadro viene deriso e stroncato dai critici e le autorità lo considerano con diffidenza, sospettando messaggi sovversivi. Il movimento realista acclamava invece l'opera di Courbet, perché rappresentava i loro ideali. L'artista era contento di esprimere queste idee, tanto che dichiarò: "Non sono solo un socialista, ma anche un democratico e repubblicano; in breve, sono a favore della rivoluzione".

In seguito il pittore dipinge: Gli spaccapietre (1850), Le Bagnanti (1851), Le vagliatrici di grano 1853, Bonjour monsieur Courbet 1854, La setacciatrice di grano (1854), L'Atelier dell'artista (1855).

Nel 1855 Courbert viene invitato a realizzare un dipinto per l'Exposition Universelle di Parigi, previa presentazione di uno schizzo mirato a dare il consenso a realizzare l’opera. Gustave ritenendo compromessa la sua libertà di artista, rifiutò indignato e organizzò una sua mostra personale intitolata "Realismo", proprio vicino al padiglione dove si teneva l'Exposition Universelle di Parigi. Nella mostra erano presenti opere importanti come L'atelier del pittore, ma ciò nonostante, ebbe poco successo.

L’insuccesso e il cambiamento del regolamento del "Salon" che gli toglieva il privilegio di esporre senza passare attraverso il giudizio della giuria, inducono Gustave a cercare altri lidi. Nel 1856 si reca in Belgio e nel 1959 va in Germania, dove viene accolto come una celebrità, tanto che gli viene messo a disposizione uno studio dall'Accademia di Francoforte.

In quegli anni dipinge: Les demoiselles des bords de la Seine (1857), Fanciulle sulla riva della Senna (1857), La valle della Loue vista dalla Roche-du-Mont (1859) L'origine du monde (1866), Donna con pappagallo (1866), Jo la bella ragazza irlandese (1866), La bagnante (1868).

Negli anni successivi espone a Londra, Anversa, Bruxelles, Amsterdam e a L'Aia, dove ottiene grandi successi.
Nel 1869 ottiene una medaglia d'oro dal re Leopoldo II del Belgio e l'Ordine di San Michele da Ludwig II di Baviera. A Parigi tuttavia, le cose non vanno benissimo. Alcune sue opere vengono ben accolte al Salon, ma contrariamente a quanto sperava, non vengono acquistate dallo Stato, anche perchè lui aveva deliberatamente cercato di scandalizzare, presentando l’opera Ritorno dalla conferenza, ove sono ritratti dei clericali ubriachi.

Il maledetto realista, come amava lui stesso definirsi, segna per l'arte europea una svolta decisiva, verso un nuovo modo di vedere l'artista e le opere che realizza. “Fai quello che senti, che vedi, che vuoi”, uno dei principi a cui raccomanda di attenersi. È il principio sul quale si baserà da quel momento il modo di fare arte in Europa. Courbet nel suo realismo, non aveva paura degli errori di natura, delle irregolarità o deformità delle cose. Non cercava, come altri, il bello rassicurante e sfidava il concetto stesso di arte accademica, tipico del suo tempo. Questo lo metteva sempre nel mirino della critica e di una feroce derisione. Nessuno sopportava, infatti, il suo culto della bruttezza, che diventava facile oggetto di caricature volgari e oltraggiose.

Nel 1870 Courbet fonda la Fédération des artistes, che ha lo scopo di sostenere il libero sviluppo delle arti e senza alcuna forma di censura. Nello stesso anno Napoleone III perde il potere e nasce la Comune, un governo repubblicano che avrà vita brevissima. Gustave era stato eletto consigliere e quando nel maggio del 1871 la Comune viene soppressa nel sangue, l'artista viene arrestato, multato di 500 franchi e condannato a sei mesi di prigione.
Riesce comunque a cavarsela con poco, viene infatti prima ricoverato in una clinica e poi dimesso. Ma il vero problema fu che il 14 settembre 1870 Courbet aveva chiesto e ottenuto di demolire la colonna Vendôme, considerata un monumento di barbarie ed un simbolo contrario ai principi della Repubblica. Il pittore viene ritenuto responsabile e condannato a pagare le spese di ricostruzione. Fugge in Svizzera, ma nel 1877, gli viene comminata un'ammenda di circa 323.000 franchi e la confisca di molti suoi dipinti.

Il 31 dicembre del 1877, Gustave Courbet muore. Lascia la sua pittura fatta di opere nuove e rivoluzionarie, che indagano e interpretano il mondo contadino e borghese, il nudo femminile e la natura.
Aveva detto: "Ho cinquant'anni ed ho sempre vissuto libero; lasciatemi finire libero la mia vita; quando sarò morto voglio che questo si dica di me: Non ha fatto parte di alcuna scuola, di alcuna chiesa, di alcuna istituzione, di alcuna accademia e men che meno di alcun sistema: l'unica cosa a cui sono appartenuto, è stata la libertà".