L'angolo dell'ARTE | Alfredo Ossino |
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DONATELLODonato di Niccolò di Betto Bardi, detto Donatello è stato uno scultore, orafo e disegnatore italiano, ritenuto uno dei maggiori rappresentanti dell'arte italiana del primo Rinascimento insieme a Brunelleschi e a Masaccio. Tra questi artisti viene considerato il più moderno e originale, perché prima di ogni altro, ha sentito che nell'arte non basta la forma, ma anche i sentimenti che rivela. Quindi ha compreso, che la padronanza del mestiere e la precisione, vanno abbinate con l'espressione di uno stato d'animo. Donatello è abilissimo nel rappresentare la forma umana, ma nello stesso tempo cattura il carattere e lo rappresenta in modo supremo. Immune da qualunque manierismo, fu artista libero e umile. Studiò profondamente gli antichi, ne riprodusse, numerosi temi, ma rimase un artista personalissimo, che ha studiato la tradizione per ritrovare sé stesso. |
OPERE DI DONATELLODonatello - David Donatello - Abacuc (Zuccone) Donatello - Gattamelata Donatello - Crocifisso in Legno VITA DI DONATELLODonato di Niccolò di Betto Bardi, nacque a Firenze quasi certamente nel 1386. Figlio di un cardatore di lana Niccolò e di madonna Orsa, aveva un aspetto minuto, signorile, elegante tanto da essere chiamato con il nome di Donatello e con questo nome diverrà noto. Alcuni aneddoti dei biografi lo raffigurano con un temperamento piuttosto passionale, anche se nulla si sa della sua giovinezza, né dei suoi primi maestri. Probabilmente cominciò a esercitare l'oreficeria, come era uso a quei tempi, per chi voleva intraprendere l'arte della scultura. La formazione artistica del giovane scultore inizia a diciassette anni nella bottega di Lorenzo Ghiberti e figura tra i suoi aiutanti nella realizzazione della seconda porta del Battistero. Amico di Filippo Brunelleschi (più vecchio di lui di circa 10 anni), con lui, tra il 1404 e il 1408 si recò più volte a Roma a studiare scultura e le opere dell'antichità. La sua prima opera documentata è la coppia di Profeti. Dal 1407 l'artista, iniziò a lavorare per l'Opera del Duomo, compiendo i primi tentativi di superare lo stile gotico. Il David in marmo (1409), il San Marco e il San Pietro (1411-12) mostrano una nuova concezione dello spazio e chiare tendenze realistiche, pur nella vena classica. Lo scultura affronta i problemi legati alla resa dello spazio e allo studio della prospettiva, come dimostra il San Giorgio in
marmo (1416). Lo scultore conciliò la lezione classica della cultura umanistica con l'eleganza formale del gotico.
Il bassorilievo sul basamento della statua raffigura La liberazione della principessa dal drago, entro uno spazio prospettico rigoroso impostato su piani digradanti. Nel 1454 rientra a Firenze e continua la sua attività artistica. A questo periodo risale il coronamento bronzeo della
Giuditta e Oloferne, a Palazzo Medici, realizzato tra il 1455 e il 1460 e numerose splendide opere, come i bronzi del San Giovanni per il
Duomo. Per il Battistero eseguì una tragica e dolente Maddalena (1454-55) in legno policromo. L'artista non smise mai di sperimentare tecniche diverse.
Dalla scultura a tutto tondo in marmo e in bronzo ai bassorilievi, dal
calco dal vivo allo stucco, dal rilievo policromo alla tecnica di
fusione del bronzo, per ogni opera cercava sempre il mezzo di
espressione più idoneo. |