LA CORRENTE ARTISTICA DEI FAUVES

DERAIN ANDRE - donna con camicia

DERAIN ANDRE - The Turning Road, L'Estaque

Matisse - Madame Matisse
La corrente artistica dei Fauves, detta anche Fauvismo, identifica un gruppo di
pittori, in maggior parte francesi, che nel 1905 proposero
un’esperienza pittorica, che anche se di breve durata, fu molto
importante e contribuì in modo consistente all’evoluzione artistica di
quel periodo. Il termine Fauves, in francese significa belve e sta ad
indicare la violenza dei colori e dei segni che questi artisti ponevano nelle loro opere.
Il movimento si inserisce all’interno della tradizione impressionista
francese e si ufficializzo, quando a Parigi un gruppo di artisti,
esposero all’annuale "Salone d'autunno" i loro quadri dai colori
violenti, suscitando nel pubblico e nella critica un grandissimo
scandalo. In quell’occasione il critico Louis Vauxcelles, vedendo la
stanza dove erano esposti i quadri, la definì cage aux fauves ovvero
“la gabbia delle "belve".
Il Fauvismo, al contrario degli altri movimenti espressionisti, non
mostra interesse per gli aspetti politico-sociali del mondo in cui vive,
ma solo all'aperto rifiuto delle forme naturali e all'uso dei colori
usuali. In effetti avevano poco di selvaggio, ma piuttosto studiarono
una cromaticità alternativa dettata dal gusto dei colori violenti.
Protagonisti di questa una nuova tendenza furono : André Derain, Raoul
Dufy, Van Dongen, Vlamink e Georges Braque, Henri Matisse, Albert Marquet.
La figura più importante del gruppo fu Henri Matisse che usò colori vividamente contrastanti
fin dall'inizio, fino a realizzare un'opera, dove il colore liberato dal suo tradizionale ruolo descrittivo
esprime il suo massimo potenziale : la Collioure nell'estate del 1904.
Nei dipinti di Matisse si nota la violenza dei colori, l'assenza di
ombre e luci con una prospettiva appena accennata.
Questo gruppo di artisti, non furono però mai un vero gruppo o movimento
e non si possono considerare una vera corrente artistica. Non avevano delle regole prefissate,
né un programma e nemmeno una finalità ideologica ben delineata.
FAUVISMO
Discutevano e spesso criticavano l’impressionismo, anche se apprezzavano la novità della
luce generata dall’uso di colori puri.
I Fauves erano meno polemici e meno critici verso la società rispetto
agli espressionisti, ma avevano un maggiore interesse per il colore,
usato in modo libero, in modo emotivo. Si ispirarono a Van Gogh e
Gauguin e furono i primi ad interessarsi di arte africana.
Propugnavano la semplificazione delle forme, l’abolizione della prospettiva e del
chiaroscuro, l'uso di colori vivaci e innaturali e puri. Spesso
spremevano i colori direttamente dal tubetto sulla tela per sottolineare
l'importanza della forma e l’immediatezza, rispetto al significato
dell'opera, rifiutando la pittura tonale tradizionale, per ispirarsi invece all'arte
primitiva, ritenuta più istintiva e vitale.
Nei dipinti dei Fauves sono quindi assenti le gradazioni di colore, le
sfumature, gli effetti di chiaroscuro e di volume, in quanto essi con le
loro opere intendono affermare l’autosufficienza dell'opera, rispetto al soggetto.
Altri pittori apprezzarono le idee del movimento e furono vicini ad
esso, anche se ne rimasero fuori per alcune distinzioni ideologiche : Alexis Mérodack-Jeanneau e Marquet, Othon Friesz, Kees Van Dongen, Raoul
Dufy, Georges Braque. Rouault e il giovane Pablo Picasso.
Dal 1907 il gruppo cominciò a sfaldarsi ed i membri del gruppo si
allontanarono gli uni dagli altri: per molti di loro il fauvisme era
stato una fase momentanea, un'esperienza attraverso la quale passare per
sviluppare stili diversi.
L'esperienza dei Fauves, si esaurì nel 1908, durò quindi pochi anni, ma
influenzò in modo duraturo e persistente larga parte dell'espressionismo europeo, e in particolare quello tedesco.
|