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FUTURISMO


marinetti manifesto
Filippo Tommaso Marinetti

Futurismo Balla
Giacomo Balla

Futurismo Boccioni
Umberto Boccioni

LA CORRENTE ARTISTICA DEL FUTURISMO


 Il Futurismo é un movimento letterario e artistico sorto in Italia nel 1909 e fondato dal poeta Filippo Tommaso Marinetti, che assieme ai suoi seguaci U. Boccioni, Carlo Carrà, L. Russolo, G. Balla e G. Severini, pubblica sulla Gazzetta dell’Emilia di Bologna e su le Figaro di Parigi il suo Manifesto del Futurismo, che contiene già tutte le linee essenziali del movimento.

Il futurismo rifiuta il concetto di un'arte elitaria e decadente, confinata nei musei e negli spazi riservati alla cultura, propone l'esaltazione della modernità e l'impeto artistico. Una delle caratteristiche tipiche del futurismo è la grande produzione di manifesti, attraverso i quali gli artisti dichiaravano i propri obiettivi e gli strumenti per ottenerli. Il primi manifesti sulla pittura futurista risalgono al 1910 e al 1911 e sono firmati da Carlo Carrà, Luigi Russolo, Umberto Boccioni, Giacomo Balla e Gino Severini.

Successivamente vennero pubblicati altri manifesti che riguardano il teatro, le arti figurative, la scenografia, la musica, l’aeropoesia, l’aeropittura e la politica. Fino all’ultimo che risale alla Seconda guerra mondiale.

Il futurismo, si fece promotore di un atteggiamento attivistico che avrebbe dovuto investire e modificare radicalmente ogni dominio artistico e culturale e la stessa politica. Il futurismo ha il culto della velocità, del movimento, del dinamismo che agita tutto e muta l'immagine delle cose e assume la velocità come parametro estetico della modernità.

Dopo la prima guerra mondiale molti degli artisti protagonisti della prima fase del futurismo furono dispersi. Carlo Carrà, dopo aver l’incontro con De Chirico, aderisce alla pittura metafisica. I caratteri di forza virile del movimento confluiscono nell'ideologia fascista, esauriscono così la spinta rinnovatrice originale e vengono assorbiti negli schemi della cultura ufficiale.

Il futurismo ha esercitato una notevole influenza nel dibattito artistico della prima metà del novecento, ed anche se è stato condizionato dal fatto di essere un movimento solo italiano, ha contribuito in modo determinante alla nascita delle avanguardie artistiche russe.

MANIFESTO DEL FUTURISMO


1) Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità;

2) Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia;

3) La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno;

4) Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità;

5) Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita;

6) Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e magnificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali;

7) Non vi è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro;

8) Noi siamo sul patrimonio estremo dei secoli! poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente;

9) Noi vogliamo glorificare la guerra, sola igiene del mondo, il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore;

10) Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria;

11) Noi canteremo le locomotive dall'ampio petto, il volo scivolante degli aeroplani. E' dall'Italia che lanciamo questo manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il Futurismo.