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CAMILLE PISSARRO


Camille Pissarro, fu il cuore e l’anima del movimento impressionista. Fu l’unico a partecipare a tutte le mostre parigine del movimento, dal 1874 al 1886, fu colui che cercò sempre di coltivare lo spirito del gruppo. Il suo forte temperamento e la capacità di dialogare divennero punto di riferimento per tutti i suoi compagni. Dipinse fino alla morte lottando contro la malattia agli occhi che lo portò alla semi-cecità.
 

VITA e OPERE


Pissarro Autoritratto
Autoritratto - 1873 - olio su tela - cm. 55 x 46

Pissarro strada a Rocquencourt
Strada a Rocquencourt - olio su tela - 1871 -
cm. 51,5 x 77,6

Pissarro la lavandaia
La lavandaia - 1878 - tela - cm. 54,5 x 46

Pissarro L'Hermitage Pontoise
L'Hermitage Pontoise - 1867- olio su tela

Pissarro Boulevard Montmartre Paris
Boulevard Montmartre Paris - 1893 -
olio su tela - cm. 82 x 66
Pissarro Avenue de l'opera
Avenue de l'opera - 1898 -
olio su tela - cm. 65 x 54
Camille Pissarro (pisaró) nacque a Saint-Thomas, nelle Antille danesi, il 10 luglio 1830 da una famiglia di origine ebrea, che si era trasferita nell'isola antillana per lavoro. A 12 anni si trasferisce in Francia. La sua inclinazione per il disegno fu stimolata dagli insegnanti della scuola di Passy, il sobborgo parigino dove il padre, lo mandò a studiare. Nel 1848, rientrato nelle Antille, lavora con il padre per quattro anni. Nel 1853, parte per il Venezuela con il pittore danese Fritz Melbye, che contribuisce alla sua decisione di dedicarsi all’arte. Nel 1855 ritorna in Francia e si trasferisce a Parigi in modo definitivo.

Frequenta l'École des Beaux-Arts. Visita l'esposizione universale e rimane colpito dalle opere di Courbet e quelle di C. Corot. Nel 1859 frequenta l'Académie Suisse. Pissarro vi si recava tutte le sere per ritrarre la modella di turno, mentre di giorno dipingeva paesaggi lungo la Senna o si esercitava copiando, al Louvre, le tele dei maestri del passato, poi alla sera rifiniva il lavoro nello studio. Lo stesso anno, un suo dipinto, raffigurante una veduta di Montmorency, viene accettato dal Salon, l’esposizione ufficiale francese. Conosce Julie Vellay.
All’accademia incontra C. Monet e poi Paul Cézanne, con i quali comincia a dipingere all’aperto paesaggi di campagna. Nonostante fosse giovane l’artista aveva già una vistosa barba bianca, che gli conferiva l’aspetto di un vecchio saggio.

Nel 1861 diventa amico di Guillaumin. Nello stesso anno e nel 1863 viene rifiutato al Salon e decide di esporre al Salon des Refusés, voluto da Napoleone III per placare le polemiche e accogliere le opere degli artisti esclusi dalla manifestazione principale.

In seguito le sue opere furono spesso accettate ai Salons. Nel 1870 i Tedeschi saccheggiarono il suo studio di Louveciennes e questo è il motivo per il quale le opere di Pissarro anteriori a quell'epoca sono rare. Nel 1872 dipinse a Auvers insieme con Cézanne.

Amante della pittura en plein air, i soggetti preferiti dei suoi quadri sono i dintorni di Parigi, come del resto fu per quasi tutti gli impressionisti. Le sue tele sono composizioni molto ben strutturate ed i colori sono vivaci. L’artista spesso usa anche la spatola per dare corposità, spessore, volume ed effetti ai suoi soggetti. Dipinge i suoi paesaggi campestri con dolcezza, raffigurando campi primaverili ed invernali e una moltitudine di soggetti rustici.
La struttura delle sue opere è sempre rigorosa, il disegno ricercato, preciso e continua a costituire la base su cui sviluppare l’opera, assieme all'interesse per la realtà quotidiana, rappresentata dalla costante presenza umana. Il suo punto di riferimento sono le opere di Jean-Baptiste Corot e i suoi paesaggi descrivono un mondo umile e discreto.

Nel 1870, allo scoppio della guerra franco-prussiana si rifugiò a Londra, dove sposò Julie Vellay, dalla quale avrà 8 figli. Quando tornò in Francia, con Cézanne, A. Guillaumin, P. Gauguin fece parte del gruppo scuola di Pontoise. Il 15 aprile 1874, il gruppo impressionista espone pubblicamente per la prima volta a Parigi, nella mostra allestita nello studio del fotografo Nadar, fuori dai circuiti ufficiali. Camille è tra i più anziani del gruppo, che non si presentava come impressionista, ma con l’appellativo neutro di Societé anonyme des artistes. Occorre ricordare che l’artista fu l’unico pittore che partecipò a tutte le mostre che si tennero negli anni successivi.
Nel 1883 il mercante d’Arte Durand-Ruel organizza la sua prima mostra personale.

Dopo il 1885 si accosta ai neo-impressionisti e sperimenta la tecnica divisionista.
Fa conoscenza con i giovani artisti del puntinismo: Georges Seurat e Paul Signac. Attratto e influenzato dal nuovo linguaggio, dipinge per qualche anno con la tecnica del pointillisme .
Nel 1886 tiene una personale a New York. Nel 1887 viene invitato a partecipare alla mostra del gruppo Les XX a Bruxelles e all’esposizione internazionale di Georges Petit, che si svolge ogni anno a Parigi.
Le sue opere figurano in varie mostre importanti: la mostra del centenario dell'arte francese all'Esposizione universale di Parigi e la mostra del gruppo dei Venti a Bruxelles.

Negli anni successivi una malattia ad un occhio lo costringe a rallentare l’attività artistica. Nel 1891 si dedica all’incisione e alla grafica (puntasecca, acquatinta, litografia e monotipo) con risultati di rilievo.
Nel 1892 tiene una grande mostra a Parigi. In contrasto con la società borghese e anarchico convinto, nel 1894 è costretto a fuggire in Belgio, dove continua a dipingere.

Con il passare degli anni, il suo tocco pittorico diventa più fine, sicuro ed i colori della sua tavolozza più brillanti. Con l’esperienza londinese, passerà ai ritratti urbani, sottolineando la poesia agitata delle città come Parigi e Londra. Opere traboccanti di luce come L’Oise à Pontoise (1876), le splendide tele Boulevard Montmartre: Mardi Gras (1898) e Place du Théâtre-Français, effet du soleil.
Dipinse anche alcuni ritratti, molti acquerelli.

L’artista nella sua vita, passò anni di estrema povertà, cercherà vanamente mercanti e collezionisti disposti ad acquistare le sue opere, ma nonostante le tante difficoltà economiche, seppe vivere con fierezza della sua arte mantenendo ben otto figli.

A Parigi, Camille si spegnerà nel Novembre del 1903, all’età di 73 anni.