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PIERRE AUGUSTE RENOIR


Renoir nasce nel 1841 da un modesto sarto di Limoges (Francia), sarà pittore ed incisore ed è considerato uno dei più grandi coloristi francesi del XIX secolo. Per l'artista la pittura esprime la gioia di vivere, di partecipare alla vita di tutto ciò che ci circonda e di apprezzare la bellezza e sentire la necessità di fissare sulla tela il ricordo della percezione visiva. Tutto è bello e merita di essere dipinto. Insieme a Monet sono stati i primi a dipingere con la tecnica impressionista, con la luce che crea spazi vibranti e il sentimento genera una freschezza innovativa. Auguste però non  concepisce un quadro senza la presenza umana, quindi anche se si dedica al paesaggio è sopratutto un pittore di figure, specie di quella femminile.

VITA e OPERE


renoir Moulin de la galette
Moulin de la galette

renoir gabrielle rose
Gabrielle rose (la rosa)

renoir La colazione dei canottieri
Le Déjeuner des canotiers

renoir La Grenouillere
La Grenouillère

Renoir La barca
La barca

renoir Le bagnanti
Le bagnanti

Pierre era il sesto di sette figli, da giovane, a Parigi, il padre lo mette come apprendista in una bottega, dove egli si applica nella decorazione della porcellana. Dimostra subito una grande abilità, ma nel 1857 la fabbrica chiude. Promosso agli inizi del 1862 al concorso d'ammissione della Scuola Nazionale di Belle Arti, s'iscrive allo studio di Charles Gleyre. Sebbene studi con profitto, i suoi professori lo giudicano indisciplinato e gli rimproverano uno stile ardito e non abituale.

Nell'autunno del 1862, Renoir fa amicizia con Alfred Sisley, Claude Monet e Frèdèric Bazille, nuovamente entrati nello studio di Gleyre; tutti e tre professano apertamente la loro ammirazione per i pittori anticonformisti dell'epoca ed insieme osservano i mutamenti che stanno avvenendo nel mondo dell'arte.
Dipingono insieme all'aria aperta e così scoprono che il colore delle ombre corrisponde al colore riflesso dagli oggetti che le circondano.

Qualche tempo dopo conoscono Cézanne e Pissarro, che lavorano all'accademia svizzera. Con la chiusura dello studio di Gleyre nel 1844 Renoir supera un ultimo esame per la Scuola di belle arti e non la frequenta più. Il pittore figura nel catalogo del salone del 1864. La sua arte ancora non volta le spalle alla tradizione, ma lascia già trasparire quella grazia venata di sensualità che impregnerà tutta la sua opera.

Dal 1866, nelle sue opere, si notano accenti moderni, soprattutto nei ritratti, ma essi sono più improntati verso il realismo di Courbet che all'esaltazione della luce dei pittori all'aperto. Per il passo decisivo, bisogna aspettare il 1869, quando con Monet, esegue numerose versioni di una trattoria di campagna, La Grenouillère (1869).

Auguste analizza il fenomeno luminoso con occhi nuovi, con nuovi procedimenti, come la soppressione dei dettagli e la frammentazione del tocco. I due pittori, abbandonando il contorno, danno l'inizio al movimento che rivoluziona la pittura: l'impressionismo.

Negli anni successivi Renoir vive in miseria sostenendosi solo grazie alla generosità di qualche amico, soprattutto di Bazille, che godeva di una certa agiatezza. Dopo il 1870, incontra Paul Durand-Ruel che diventerà suo mercante, e il critico Thèodore Duret. Risale a quest'epoca il quadro La rosa, che rappresenta una giovane donna, a seno nudo, che tiene in mano una rosa.
In quest'opera si delinea l'immagine che l'artista darà sempre alla donna: un corpo dalle forme piene, un viso rotondo con gli occhi stretti e un'atteggiamento innocente.

Nel 1873 insieme ai suoi amici pittori creò la Società anonima cooperativa di artisti, pittori, scultori, incisori.
Nel 1874 partecipa alla prima mostra degli impressionisti, che si tiene al boulevard des Capucines. Le tele di Renoir, come quelle dei suoi amici, sono vivamente criticate, anche se trovano degli estimatori. L'editore Charpentier gli compra un quadro e gli commissiona dei ritratti della famiglia (Madame Charpentier con i figli, esposto con successo al Salone del 1879).

Il pittore esegue durante questi anni le sue tele migliori, che esaltano la bellezza del corpo umano e l'armonia della natura, mettendo l'accento sulla gioia di vivere: La loggia (1874), Il mulino della Gallette e L'altalena (1876), La lettrice 1875-76), I canottieri a Chatou (1879).

Nel 1880 conosce a Parigi un'operaia, Aline Victorine Charigot, che diventerà la sua modella e la sua amante.
Grazie alla vendita di alcune delle sue opere, acquista un pò di indipendenza economica e nel 1881-82 si reca in Italia dove scopre prima a Venezia e dopo a Roma gli affreschi di Raffaello e a Napoli la pittura pompeiana. Davanti a tanto splendore, si convince di non saper né dipingere, né disegnare. Si concentra quindi sulla qualità del disegno e sulla raffigurazione dei dettagli per rendere più precisi i contorni delle forme, più netti i volumi della sua pittura.

Una buona parte di ciò che costituiva il fascino del suo modo di dipingere viene abbandonato. I suoi toni diventano severi e la luce fredda, e la sua arte non è più animata dalla magia. Questo periodo è segnato da opere che sono state definite «solide». Interrompe quindi per un certo periodo di tempo la sua ricerca impressionista, stimando di non poter andare oltre su questa strada. Una parte del suo modo di dipingere viene abbandonato. I toni diventano severi e la luce fredda e la sua arte non è più animata dalla magia. Questo periodo è segnato da opere che sono state definite «solide».

Partecipa alla settima manifestazione degli impressionisti nel 1882 e nel 1883 fa una mostra personale. Spesso lascia Parigi per dipingere in compagnia di Cézanne. Grazie a Durand-Ruel, che si prodiga nel diffondere le sue opere e quelle degli altri impressionisti, organizzando mostre a Parigi, Londra, Bruxelles, Vienna e New York, non ha più problemi finanziari.

Nel 1890 sposa Aline, dalla quale ebbe 3 figli: Pierre (1885), Jean (1894) e Claude (1901). Nel 1900 gli venne conferito il titolo di Cavaliere della Legion d'Onore.
Soffrendo di frequenti attacchi di reumatismi, si trasferì nel sud della Francia, per trovare un clima più mite.

In questi anni nascono, tele vivaci con splendide e sottili dispersioni della luce. I raggi si impigliano alle forme, accentuano la pienezza delle carni, caricandole di una freschezza e un potere suggestivo magico, come nella La dormiente del 1897.

Nel 1912, la sua salute peggiora, tormentato dall'artrite e con le dita irrimediabilmente deformate, dipinge con grande difficoltà, la mano non può afferrare i pennelli e deve farsi aiutare per riuscire a fissarli alle dita, anche se ha sempre una straordinaria forza di carattere. Non riesce a camminare e stare in piedi, ma quando dipinge ha sempre lo stesso buon umore e la stessa felicità.

La sua pittura cattura sempre con lo stesso slancio comunicativo i momenti più caldi della vita, prendendo a modelli i suoi familiari: la moglie, i figli e anche la governante, che ritrae in diverse pose. Fu un pittore molto prolifico, infatti ha eseguito oltre mille dipinti, con uno stile, caldo e sensuale e le sue opere sono tra le più note nella storia dell'arte.
Renoir muore il 3 dicembre 1919 a 78 anni, in seguito a una polmonite: aveva appena terminato di dipingere Le bagnanti