L'angolo dell'ARTE | Alfredo Ossino |
|
TAVOLOZZA |
Può essere di legno, di porcellana, di plastica o anche di altri materiali. Comunemente è di forma ovale o rettangolare e con un buco, ma può avere altre fome e anche dimensioni varie. Il materiale con il quale è fatta, si deve scegliere in base al tipo di colori che si vogliono usare. Per impugnarla si inserisce il pollice della mano, che non tiene il pennello, nel foro, e si appoggia il piano sul palmo della mano e sul braccio. In questo modo, si tiene in modo stabile. Si può anche tenere appoggiata su un ripiano accanto al supporto. La tavolozza di legno è leggermente assorbente, ed il colore non scivola e non sgocciola. Quando è nuova, assorbe troppo il colore, per risolvere il problema strofinatela con olio di lino. Le tavolozze di plastica sono molto pratiche, si puliscono sempre perfettamente, non assorbono il colore, alcune hanno i vani porta colore incavati e ne esistono di tutte le forme. Attenzione, non usatele per tipi di pittura che usano diluenti, come la pittura ad olio, perché gli strumenti di plastica si corrodono con l’uso di diluenti (es. Acqua ragia, trementina ecc...). Molti artisti, usano per poggiare o mescolare i colori anche piatti o vaschette di qualunque tipo: di cartoncino plastificato, di vetro o ceramica. Bisogna sempre pulire la tavolozza dopo averla usata, per evitare che i resti di colori non si mescolino con quelli che si useranno la volta successiva. L'espressione tavolozza o tavolozza di un artista,
per estensione, viene usata anche per riferirsi al repertorio dei colori che un artista usa. |