L'angolo dell'ARTE | Alfredo Ossino |
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GIOVANNI FATTORIGiovanni Fattori è tra i maggiori esponenti del movimento dei macchiaioli ed è considerato uno dei maggiori pittori italiani del XIX sec. Fu anche un ottimo incisore. All'inizio, fu considerato un pittore realista e rivoluzionario, piuttosto che un'avanguardista, ma in seguito l’artista divenne uno dei membri più rappresentativi di quel movimento, che fu precursore dell'impressionismo: i Macchiaioli. Anche se non si può considerare un paesaggista, le sue figure sono quasi sempre poste in paesaggi fantastici, che dimostrano la sua padronanza del colore e del suo mutare sotto l'effetto della luce e delle ombre. Nella purezza espressiva della sua pittura emerge, meglio che in altri, la forza rinnovatrice della corrente dei macchiaioli. |
OPERE DI GIOVANNI FATTORIGiovanni Fattori - Autoritratto Giovanni Fattori - Silvestro Lega che dipinge sugli scogli - 1866 - Olio su tavola Giovanni Fattori - Le boscaiole, 1878 c., Olio su tela, 58 x 79 cm Giovanni Fattori - Riposo in maremma - 1875 - Olio su tela - cm 35 x 72,5 Giovanni Fattori - Il campo italiano alla battaglia di Magenta Giovanni Fattori - Il salto delle pecore Giovanni Fattori - In vedetta - 1868 / 1870 BIOGRAFIA DI GIOVANNI FATTORIGiovanni Fattori nasce a Livorno il 6 settembre 1825, in una povera famiglia di artigiani. Impara a leggere ed a scrivere, ma non prosegue gli studi. I genitori, constatando la sua bravura nel disegno, lo fanno studiare presso il pittore G. Baldini a Livorno, nel 1846 si trasferisce a Firenze, dove nel 1847, diventa allievo di Giuseppe Bezzuoli. Con i pochi soldi della famiglia, conduce una vita stentata, aggravata dalle difficoltà nello studio, dovuta alla mancanza della sua cultura di base. L'anno successivo, frequenta la Scuola di Nudo all'Accademia di Belle Arti di Firenze, con risultati deludenti. Il suo carattere scontroso ed istintivo, lo rendono ostile verso l'accademismo. Nel 1848, viene coinvolto nei moti risorgimentali italiani e partecipa alla diffusione di stampa clandestine e gli viene assegnato il compito, di fattorino del Partito d'Azione. Nel 1852, frequenta il Caffè Michelangelo, dove incontra gli artisti Odoardo Borrani, Telemaco Signorini e Vito d'Ancona, che qualche anno dopo, intorno al 1855, costituiranno il gruppo dei Macchiaioli. Ma Giovanni non aderisce subito alle nuove esperienze del movimento e fino al 1859 dipinge in maniera tradizionale. Assieme a Signorini, è estremamente interessato alle dinamiche sociali, a differenza degli altri macchiaioli, più orientati a dipingere paesaggi. Nel 1854 dipinge l'Autoritratto, il primo quadro dove un cromatismo pulito, di toni bruni e bianchi accesi, fa emergere la qualità del pittore. Fra il 1855 e il 1857, partecipa alle diverse edizioni della Promotrice fiorentina, con dipinti di argomento storico-letterario. Il 4 giugno 1859 scoppia la Battaglia di Magenta. L'evento segna profondamente l'artista, che dipinge uno dei quadri più importante
della sua carriera: Il campo italiano alla battaglia di Magenta.
Sulla tela dipinge però, non il conflitto, ma il ritorno dei feriti dopo la battaglia. La passione politica lascia quindi il posto alle emozioni
e alla considerazione per gli uomini. Questo quadro maturo e molto simbolico, per la prima volta, mette in luce oltre alle sue doti
pittoriche, anche quelle di narratore. Giovanni Fattori - Incontro fatale - 1900 -Pastello su cartone, cm 98 x 200 |