
Ernest Ludwig Kirchner

Emil Nolde - Christus und die Sünderin - 1926
Aligi Sassu
COS'È L'ESPRESSIONISMO
Il termine espressionismo indica la propensione artistica a
privilegiare, anche ricorrendo all’esasperazione il lato emotivo della
vita reale rispetto a quello che normalmente viene percepito. Alcuni lo
associano anche alla deformazione, in quanto l’espressionista tende
alterando i colori e le forme reali degli oggetti, delle persone o anche
delle ambientazioni di modificare la realtà per raffigurare quella che lui ritiene sia la verità.
Per l'ideologia del movimento la pittura non è bellezza esteriore e visiva, ma un
mezzo per consentire la visione all'interno dell'animo umano. L'occhio
infatti, è solo un mezzo per interagire con la nostra sensibilità
interiore, che spesso estrinseca toni foschi e cupi.
All'interno dell'animo, l'artista trova sempre l'angoscia, la bruttura e
l’ipocrisia e rappresenta il tutto con immagini sgradevoli e brutte. Con
l'espressionismo il brutto diviene arte, cosa che non è mai prima
avvenuta nella storia e chiaramente in contrasto con in concetto di arte,
che si identifica con la bellezza e che ne è quasi sinonimo.
ORIGINE ED EVOLUZIONE DELL'ESPRESSIONISMO
Questo movimento culturale è in ambito europeo, ma si diffonde soprattutto in Germania ed in Francia
nel primo ventennio del 1900, si può inquadrare nelle cosiddette avanguardie artistiche.
Concettualmente per ideologia è l’opposto del razionalismo.
La cultura espressionista non riguarda solo la pittura e le arti figurative, ma
anche letteratura, musica, teatro, scenografia ed architettura.
Nella pittura, si può considerare una evoluzione dell'Impressionismo
anche se le differenze ideologiche tra i due movimenti sono sostanziali. L’Impressionismo è legato alla
forma esteriore al fine di rendere piacevole e interessante uno sguardo
sul mondo esterno, mentre l'Espressionismo, rifiuta il concetto
estetico, spostando la visione dall’occhio all’interiorità profonda dell’animo umano.
L’Impressionismo ha un atteggiamento positivo nei confronti della vita, rappresentando il bello e
la gioia di vivere, mentre l'atteggiamento espressionista è invece profondamente drammatico espresso
attraverso la violenza cromatica e la deformazione caricaturale.
Alcuni artisti di fine del 1800, possono essere considerati pre-espressionisti:
Munch ed Ensor, Van Gogh e Gauguin. Nelle loro opere infatti sono già presenti alcune
caratteristiche che si accentueranno poi con l'espressionismo: contenuti drammatici,
il segno forte e deciso e l’accentuazione cromatica dei colori.
La data ufficiale alla quale si può far risalire la nascita di questo
movimento è il 1905, quando a Dresda, in Germania, si riunisce un gruppo
di artisti (con Ernest Ludwig Kirchner e Emil Nolde) e si diede il nome «Die Brücke» (il Ponte).
Il movimento degli espressionisti non ha però un carattere unitario ed
emergono diversi orientamenti e frammentazioni come per esempio:
- Die Brücke (che nascono influenzati dal Fauvismo),
- Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro) (a Monaco nel 1911), con Wassilj Kandinskij e Franz Marc,
- Neue Sachlichkeit (Nuova oggettività). Movimento fondato
nel dopoguerra tedesco da alcuni artisti, disillusi, cinici e rassegnati, con lo scopo di
rappresentare la realtà senza trucco e osservare le cose concrete con acutezza e con
una lucidità descrittiva glaciale, usando l’arte come un’arma, contro la società malata e corrotta.
Il movimento si distingue tuttavia dal realismo, in quanto conserva una componente emotiva,
e con l'accentuazione di alcuni particolari che vengono intensificati espressivamente.
Altri pittori che si possono catalogare nell'ambito dell'esperienza espressionista sono:
Oskar Kokoschka, Alfred Kubin, Edvard Munch, Egon Schiele, Franz Marc, Ernst Ludwig Kirchner.
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ESPRESSIONISMO ITALIANO
Anche in Italia alcuni artisti operarono nell'ambito dell’espressionismo.
Nel 1926, a Torino, si riunì il Gruppo dei sei. Fra i protagonisti i pittori Francesco Menzio,
Enrico Paolucci, Carlo Levi e Piero Martina. Qualche anno più tardi il gruppo di Corrente a Milano.
Altri pittori ebbero influenze espressioniste, caratterizzate soprattutto dalla deformazione del
linguaggio; Treccani, Birolli, Renato Guttuso, Bruno Cassinari, Giuseppe Migneco, Aligi Sassu,
Italo Valenti, Emilio Vedova e Lorenzo Viani e scultori quali Giacomo Manzù e Luigi Broggini.
ESPRESSIONISMO ASTRATTO
A partire dagli anni Trenta gli Stati Uniti cominciano ad avere un ruolo importante nella cultura mondiale.
In questo contesto si collocano un gruppo di pittori che danno vita ad una nuova esperienze: l’espressionismo astratto.
Gli esponenti della Scuola di New York, pur non avendo un preciso programma, sono spinti
dall’interesse per il gesto fisico, come espressione intima dell’artista. Dai surrealisti,
prendono la creazione spontanea, e l’interesse per l'astrattismo. La loro ricerca si
sviluppa nella direzione dell’action painting e nellaiconografia di Gorky. L’affermazione
mondiale del loro nuovo linguaggio sottolinea il nuovo primato artistico che il nuovo continente
assume rispetto all'Europa.
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